Seguo con interesse il blog di cui riporto l’esperienza di costruzione collettiva di un problema. Mi piace sottolineare il passaggio in cui viene descritta la discussione. Lo riporto qui per non perderlo nel mare di informazioni con cui veniamo in contatto tutti i giorni.
La classe si accende. I bambini intervengono con entusiasmo, lavorano insieme. Non devo faticare a moderare la discussione perché ormai i meccanismi della partecipazione sono acquisiti. Basta alzare la mano e si esce fuori dall’ombra dando il proprio contributo. Alcune idee devono essere scartate, altre migliorate, e quando intercedo lo faccio solo per stimolare il ragionamento. Non suggerisco mai, mi limito soltanto a spalancare la finestra sul panorama che ci si apre davanti. Alla fine il testo del problema che viene fuori è perfetto e i bambini si mettono al lavoro. Senza saperlo, durante il gioco di costruirlo ragionandoci insieme, lo hanno già risolto.
I problemi collettivi — gli opliti di Aristotele